Come funziona una consulenza di immagine tradizionale?
Funziona attraverso uno stimolo estetico, dell’occhio, e razionale, della mente.
Dopo aver prenotato un appuntamento, la consulente di immagine mi indicherà qualcosa che devo fare e mi darà grande soddisfazione: cosa indossare, cosa mi sta bene, cosa non mi dona, quali colori evitare, quali capi per la mia body shape.
Ma.
È giusto che il consulente di immagine diventi una sorta di “responsabile di felicità momentanea” dando solo strumenti pragmatici? Dalla mia professione volevo di più: ecco perché ho studiato il Programma della Libellula.
Come funziona una consulenza di immagine untraditional?
- Organizziamo un primo incontro conoscitivo per definire degli obiettivi ben formati. In questa fase vi aspettate di sentirvi dire da me quel che sotto sotto già sapete: forme, colori, volto, capelli.
- Cerco di approfondire le motivazioni che vi spingono a quella condizione. Perché pensate che il vostro armadio sia pieno di colori scuri? Perché volete essere più luminos*? E voi entrate in fase di protezione: cercate di essere più chiar* e di fornirmi una visuale più completa per farmi cambiare modalità e non entrare troppo sul personale.
- Vi esorto a metamodellare, ovvero scomporre i vostri modelli precostituiti. Cosa vuol dire vederti bell* allo specchio? Perché vuoi vederti più bell*?
- Identifichiamo il vantaggio secondario: i cambiamenti che vogliamo sono spesso vittime di un sabotaggio che noi stess* ci causiamo. Se ti aiuto a comprendere abitudini nuove per vederti più bell*, cosa rischi? Cosa potresti perdere? Se diventi più femminile, ad esempio, pensi che potresti incontrare difficoltà in un ambiente di lavoro prettamente maschile, dove viene premiata la tua forza?
- A questo punto il bivio: alcun* non se la sentono di scavare un pochino di più in profondità, perciò consegno loro strumenti come la palette di armocromia e li rispetto sinceramente. Non è mai facile mostrarsi vulnerabili. Per nessun*.