L’estate e il caldo sono arrivati e chi ha un rapporto più difficoltoso con l’immagine mentale che si è creato del proprio corpo, spesso entra in crisi.
Non c’è da stupirsi: la cultura in cui siamo cresciuti è improntata su standard di bellezza canonizzati molto difficili da raggiungere e mantenere, spesso tendenti ad una perfezione che, nella realtà, non ha senso di esistere.
Ogni corpo ha le sue caratteristiche e le sue proporzioni e dovrebbe essere escluso da logiche di performance estetica, per di più standardizzata.
Ci tengo quindi a condividere anche qui sul blog alcune piccole cose che possiamo mettere in atto per diminuire lo stress provocato da questo periodo.
Se una newsletter ti fa sentire a disagio: disiscriviti
Le newsletter commerciali, soprattutto del settore fashion, possono diventare fonte di stress: spesso, anche se sempre di meno, mostrano corpi perfetti, conformi e senza il minimo difetto. Spesso si tratta di immagini ritoccate, studiate a tavolino per creare un determinato effetto, per cogliere in fallo chi vuole sentirsi come quel* modell*.
Ma una proposta commerciale non dovrebbe mai farci sentire sbagliat* o a disagio. Per questo il mio consiglio è di disiscriversi da tutte le newsletter che non ci fanno sentire bene con noi stessi: perché quelli sbagliati, fidatevi, non siamo noi.
Social detox
Anche per i social network, soprattutto Instagram, vale la stessa regola: se un account, un influencer o un brand ci fanno sentire in difetto nella nostra pelle, tutto quello che dovremmo fare è un bel click su “smetti di seguire”.
Non perché non dobbiamo o possiamo lavorare su noi stessi, ma perché dobbiamo farlo per i motivi giusti e con la giusta prospettiva e sentirsi in difetto o “sbagliati” non lo è.
Quindi via libera alle pulizie estive!
Circondati di supporters
Anche nella vita non virtuale abbiamo la fondamentale necessità di essere circondati da persone che siano pronte e capaci di spalleggiarci, che non alimentino le brutte parole che rivolgiamo a noi stessi, che ci facciano sempre sentire a nostro agio di fronte a loro.
Dico sempre a tutti e lo ripeterò all’infinito: se mettervi in costume, in mutande, nudi o essere vestiti in un determinato modo (e solo voi sapete quale) davanti a una certa persona vi mette a disagio, il 99% delle volte la soluzione per sentirsi meglio è cambiare compagnia (oltre a indagare il perché ovviamente).
Non è solo una questione legata al fatto che “chi vi ama vi accetta per quello che siete”, va molto più in profondità: quando non siamo sicur* di noi stessi, quando non ci sentiamo centrati tra il nostro essere interiore e il modo in cui lo esterniamo, ogni commento su di noi apre una ferita, rigira il coltello nella piaga della nostra anima.
Amarsi significa anche scegliere molto bene con chi passare il proprio tempo e su quali argomenti intrattenere una conversazione: fateci caso
Battere la cultura dei corpi conformi ad ogni costo è dura, a volte durissima, ma possiamo riuscirci un pensiero positivo e centrato su di sé alla volta.