Da qualche anno, il numero di influencer, star del cinema, star della musica, VIP televisive e celebrities di vario genere che si mostra sui social (e non solo) senza make-up è senz’altro aumentato, complice anche il 2020, anno in cui le nostre vite e la percezione di cosa sia davvero importante sono decisamente cambiate.
Il fenomeno #nomakeup è interessante da molti punti di vista e va inquadrato da una prospettiva più ampia: non tutte le sfaccettature di cui è fatto sono visibili di primo acchito ed è senz’altro qualcosa su cui vale la pena riflettere insieme.
Ed è proprio quello che faremo in questo articolo!
Viviamo in un mondo in cui l’apparenza conta
Da consulente d’immagine, incontro ogni giorno donne che si interrogano sul proprio aspetto esteriore e i social fanno una grandissima parte nell’alimentare i loro pensieri, a volte in senso positivo, altre volte no.
La società in cui viviamo dà all’aspetto esteriore un valore, non solo economico, ognuno di noi interiorizza gli schemi che creano quel valore e in base ad esso ci misuriamo: a volte in accordo, altre in netto contrasto, altre ancora con un sano senso di indifferenza.
L’aspetto di una persona innanzitutto ci dice qualcosa su come sta, fisicamente e non, con make up e abiti ognuno ci può raccontare di quello che vuole mostrare o nascondere, a volte ci dice qualcosa della sua personalità, altre volte esprime uno status sociale.
Per questo le mie consulenze d’immagine non si concludono mai con un “sei una pera, puoi mettere x e y e nient’altro”, ma sono sempre costruite per mettere insieme delle valutazioni oggettive con la personalità delle mie clienti, per permettere loro di trovare se stesse ogni giorno nei propri armadi e non un canone di bellezza imposto in cui non si riconoscono, ma che si obbligano a incarnare.
Body positivity, age power, skin positivity : non esiste un solo standard femminile
Dopo decenni in cui i canoni di bellezza sono stati dettati da riviste, cinema, pubblicità e televisione, il mondo dei social ha permesso a ogni donna di esprimersi per chi è, con tutte le sue caratteristiche.
In questo contesto sono nati i movimenti di body positivity che hanno l’obiettivo di dare una voce a ogni corpo / condizione / tipo di aspetto, normalizzandone l’esistenza, ricordando alla società che queste persone occupano un posto di diritto al suo interno e permettendo a chiunque di accettarsi per chi è in quel determinato momento, senza vergogne, giudizi subiti o consigli non richiesti. Sono movimenti volti all’inclusione sociale, che stanno (per fortuna!) plasmando il nuovo modo di approcciarci ai corpi, nostri e degli altri.
I movimenti di body positivity non si focalizzano solo sulla taglia indossata dalle persone, ma su un ampio spettro di caratteristiche: dall’età, dalle disabilità, alle caratteristiche della pelle (es. colore, imperfezioni, condizioni speciali), fino ad arrivare alle scelte personali (come quella delle donne di non truccarsi o di non depilarsi, oppure per gli uomini di mettere lo smalto).
Ed è da qui che possiamo ragionare sul movimento #nomakeup.
Fenomeno #nomakeup : lati positivi
Nel 2016 la cantante statunitense Alicia Keys ha dichiarato in una lettera di non volersi più truccare per uscire di casa, compreso per i grandi eventi a cui avrebbe partecipato.
Da allora, nel tempo, molte star si sono mostrate senza trucco (quasi nessuna sul red carpet come la Keys) e nel 2020 quasi tutte le celebrities più conosciute al mondo, complice il lockdown e la mancanza di vita sociale, si sono mostrate sui social al naturale: senza trucco, con le normali imperfezioni del viso, spettinate, in tuta o in pigiama.
Mostrarsi per come si è rende queste celebrities meno irrangiungibili e fornisce una rappresentazione veritiera dei visi delle donne, che nella vita reale non vedono luci puntate addosso né Photoshop.
Inoltre, molte VIP hanno utilizzato i social e il proprio grande seguito per normalizzare alcune condizioni assolutamente comuni, come le macchie sulla pelle, l’acne, le cicatrici, le rughe e imperfezioni varie, raccontando anche il proprio percorso di accettazione (o meno) delle stesse e in alcuni casi condividendo qualche consiglio utile.
Il fenomeno ha dimostrato che il make up è un accessorio e non una necessità e ha permesso a moltissime persone di sentirsi rappresentate da icone internazionali.
E sappiamo quanto la rappresentazione sia importante per includere un determinato gruppo di persone all’interno del discorso sociale.
Fenomeno #nomakeup: i lati negativi
Se cercate l’hashtag #nomakeup su Instagram, vi renderete presto conto però che molti dei visi che vedrete, in realtà, sono truccati: utilizzano il cosiddetto “make up no make up”, anche detto trucco nude, che con un gran lavoro di correttori, bronzer, fondotinta, blush e pennelli fornisce un look che sembra naturale ma è in realtà frutto di un sacco di lavoro.
Come spesso succede in questi casi, il fenomeno del mostrarsi senza trucco ha dato vita ad un fenomeno parallelo: quello di truccarsi (molto) in modo da sembrare naturali.
Se da un lato il look “make up no make up” può essere letto come liberatorio per le donne, perché non le fa sentire in obbligo di usare tutti i trucchi del proprio beauty per uscire di casa, dall’altro può rischiare di diminuire l’efficacia del movimento originale.
Un look “no make up” creato ad arte falsa la percezione della realtà, soprattutto agli occhi di chi non ha padronanza del tema, non ha strumenti a sufficienza per approfondire o è più influenzabile.
Lo dimostra il fatto che, nonostante due anni in cui il numero di occasioni sociali è diminuito drasticamente, il settore del make up non ha mai smesso di crescere, così come quello della chirurgia estetica.
Le moltissime ore passate in video call a guardarsi alla videocamera hanno accentuato sicurezze ed insicurezze, permettendo a chi usava il make up per convenzione di smettere i usarlo e accentuandone l’uso da parte di chi invece non si sentiva sicura del proprio aspetto.
Ognuno si mostra per chi vuole essere
Esiste una critica rivolta al movimento #nomakeup , che riguarda soprattutto celebrities e influencers: esse vengono spesso criticate per i propri scatti “al naturale” pubblicati sui social, venendo accusate di studiarli al minimo dettaglio il che li renderebbe meno “veri”.
Io credo che nessuno pubblicherebbe online una propria foto in cui si sente brutto, tanto meno chi guadagna anche grazie al proprio aspetto, quindi non ci vedo niente di “falso”.
Piuttosto è vero che le celebrities hanno più possibilità, anche in termini economici, di prendersi cura di sé, accedendo a servizi, trattamenti e prodotti più costosi e con una maggior costanza di utilizzo degli stessi rispetto al resto delle persone.
Proprio come ha scritto qualche tempo fa su Twitter l’influencer Gina Shkeda:
Questi movimenti sono importanti perché ci permettono di interrogarci su di noi, sulla nostra percezione del mondo, delle persone e di noi stessi. E questo, nel tempo, non può far altro che renderci più consapevoli su chi ci piace essere.