I sorrisi più incantevoli al mondo, sono quelli più complessi, sono quelli che hanno assaggiato la sconfitta senza arrendersi mai.
Sono quelli in cui dentro ci leggi tutti i fardelli e tutti i nodi alla gola. Quei nodi per il quale, in realtà, quegli occhi hanno pianto tanto. Tantissimo. E forse, se si sono sciolti, è anche un po’ grazie a quelle lacrime.
Ci vuole un sacco di energia per non trasformarsi in un coacervo di nervi rabbiosi. In quelle pentole di fagioli borbottanti che spacciano il proprio cinismo per saggezza cosmica.
I miei occhi forse oggi hanno assaggiato il disincanto, ma la resa mai.
Occhi che non si sono arresi alla mediocrità e proprio per questo riservano (forse) alle persone che meno se lo meritano lo sguardo migliore. Perché sono forti abbastanza per incassare la prossima delusione, in attesa della bellezza che si meritano.
Perché ogni cattiveria la vestiranno con l’abito più bello e quel tessuto si chiamerà sempre “fiducia”. Perché le persone incantevoli hanno vinto le brutture del mondo, e per farlo hanno avuto un sacco di coraggio. Il coraggio di farsi schifo e di amarsi. Il coraggio di lasciare e lasciarsi andare. Il coraggio di scegliere la gentilezza e la fiducia sempre e comunque.
La bellezza.
Essere raffinati, sempre, anche nel mandare a fanculo. Qualcuno di immenso diceva “Ridendo si può dire tutto, anche la verità” e sì proprio così: intendeva anche sfanculare.
Non è per tutti. Solo per quelle (coraggiose) persone che non si sono trasformate nel peggio, anche se il peggio lo hanno vissuto sulla propria pelle.
Bellezza.
Sì, la bellezza è una scelta. E non ne sono mai stata più convinta.
La stessa bellezza che serve nei sentimenti.
E ne sono certa: dopo ogni delusione a stravolgerti c’è sempre la felicità.
E a volte la felicità è il profumo di caffè.
La pioggia sui vetri della finestra, Mia che gioca con le goccioline, un libro che ti riporta ovunque.